Sulla Lunga via delle Dolomiti in compagnia dei Veterani dello Sport tra Alto Adige e Veneto lungo una delle ciclabili più belle d’Italia. Spieghiamo per bene la Dobbiaco-Cortina-Calalzo di Cadore con il contributo di chi l’ha percorsa veramente.
Indice
Introduzione
Il settore del cicloturismo italiano è un comparto in forte crescita anche se, a differenza di altre nazioni d’Europa, non è ancora sviluppato quanto dovrebbe. Tra le regioni che stanno facendo bene spicca l’area delle Dolomiti (Trentino-Alto Adige e Veneto) che offre itinerari cicloturistici di grande attrattiva coniugati con un’offerta turistica ed enogastronomica di alto livello.
Capita così che queste località vengano scelte anche per eventi e manifestazioni come è successo per l’UNVS (Unione Nazionale Veterani dello Sport), un’associazione benemerita del CONI che raccoglie un buon numero di atleti ed ex atleti con l’obiettivo di promuovere l’attività sportiva in tutte le fasce d’età e divulgare i valori dello sport.
Tra le molte manifestazioni che l’UNVS ha organizzato c’è il “Giro d’Italia UNVS”, una serie di eventi ciclistici (competitivi e non) e di appuntamenti culturali che hanno unito negli anni le Sezioni sparse in tutt’Italia. L’ultima tappa di questo progetto non poteva che concludersi su un percorso tra i più suggestivi del nostro Paese e così, in una giornata di settembre dal clima favorevolissimo, un gruppo di 25 Veterani della Sezione di Trento si è cimentato sul tracciato della Lunga via delle Dolomiti.
La Lunga via delle Dolomiti in compagnia dei Veterani
Il percorso
Dobbiaco-Calalzo di Cadore: 65,6 km
Massima altitudine: Cimabanche 1.533 m
Minima altitudine: Calalzo di Cadore 788 m
Tempo: 4 ore
Fondo: sterrato / asfalto
Dobbiaco – passo Cimabanche
Dal centro di Dobbiaco si segue un percorso urbano verso la SS49, superata la grande rotonda con passaggio interrato si prosegue per Dobbiaco Nuova lungo una ciclabile cittadina non separata dal traffico veicolare fino ad arrivare al vero attacco della ciclovia nei pressi della Nordic Area.
Da qui il percorso sfrutta, con l’eccezione di alcuni brevi tratti, tutta la vecchia linea ferroviaria delle Dolomiti dismessa negli anni ‘60.
La strada in ghiaia di questo tratto della Lunga via delle Dolomiti conduce con una leggera salita al cimitero Cimitero di Guerra Monte Piana e prosegue verso il lago di Landro offrendo come panorama il gruppo delle Tre Cime di Lavaredo sulla sinistra e, proprio di fronte, il Monte Cristallo nell’ultimo tratto prima del passo.
Al 15esimo chilometro, in località Carbonin, il percorso ciclabile ignora le indicazioni per Misurina e punta dritto ai 1.529 metri del passo Cimabanche che segna il vertice altimetrico del percorso, appena 300 metri e 18 km di dislivello da Dobbiaco.
Passo Cimabanche- Cortina d’Ampezzo
Da qui fino a Cortina d’Ampezzo è una lunga discesa che è interrotta solo dal desiderio di fermarsi per ammirare i punti di interesse storico e naturalistico. Particolarmente suggestivi e fotografati sono il ponte sul Felizon, il tunnel della vecchia ferrovia e la stazione ferroviaria di Fiames.
Percorsi 14 chilometri immersi nella natura e abbandonata la vista sul Monte Cristallo si passa sull’asfalto, sempre ciclabile, a Cortina d’Ampezzo.
Da Cortina a Calalzo
Dopo una doverosa visita alla “perla delle dolomiti” si prosegue spediti verso la meta su una comoda ciclabile asfaltata che corre quasi sempre accanto, ma ben separata, la statale 51. Accompagnano la strada il Gruppo del Sorapiss e il Re delle Dolomiti (il Monte Antelao) a sinistra, mentre dall’altra parte si può godere della vista del Monte Pelmo.
Lungo il percorso troviamo San Vito di Cadore, Boca di Cadore e Vodo di Cadore. Passato Peaio, dopo circa 1 ora e quasi 20 km tutti in discesa, la ciclovia diventa una ciclopedonale a due corsie asfaltate che si snoda tra i paesi del fondovalle per altri 15 chilometri fino ad arrivare al Lago di Cadore e quindi a Calalzo.
Qui si conclude la giornata dei nostri Veterani dello Sport e della Lunga via delle Dolomiti, il percorso può proseguire lungo tutta la valle del Piave fino a Vittorio Veneto e oltre. Ma questa è un’altra storia.
Note e ciclabilità
La ciclovia Dobbiaco-Calalzo di Cadore è un percorso ben segnalato, suggestivo e per certi versi più unico che raro, proprio perché sfrutta il tracciato della ferrovia dismessa nel 1964.
Andata e ritorno – Non è evidentemente un percorso ad anello, ciononostante percorrerlo nei due sensi in giornata è possibile, a patto di essere ben allenati. Una soluzione più che ragionevole adatta un po’ a tutte le gambe è quella di regalarsi una notte di riposo in una delle due località agli estremi del percorso e rientrare con comodo il giorno successivo.
Non con la neve – In inverno tutto il tratto da Dobbiaco a Cortina d’Ampezzo si trasforma in un percorso di sci nordico e pertanto non può essere percorso con e-bike o altro mezzo.
Lavori in corso – Alcuni tratti da Cortina d’Ampezzo a Pieve di Cadore possono essere marginalmente interessati da interruzioni e/o deviazioni per via dell’adeguamento del sistema stradale in vista delle Olimpiadi Invernali del 2026.
Mezzi e attrezzature
Quale mezzo scegliere – Una bicicletta elettrica con una gommatura adeguata e con almeno la forcella anteriore ammortizzata è sufficiente.
Sul mercato vengono chiamate “trekking” o “ibride” e sono sostanzialmente e-citybike con doti di robustezza, comfort e tecnicità adeguate a percorsi sia stradali che sterrati non troppo estremi. In aggiunta, le biciclette di questa categoria hanno spesso la possibilità di montare borse per trasportare qualche oggetto o capo di abbigliamento e quindi liberarsi di un eventuale zaino.
Una e-Gravel potrebbe andare bene e a livello prestazionale è certamente superiore, però risulterebbe scomoda nel lungo tratto sterrato mentre le e-MTB soffrirebbero un po’ sull’ancora più lungo percorso asfaltato.
Attrezzatura – Casco sempre consigliato. Guanti e abbigliamento tecnico traspirante adeguati al meteo del periodo e, come buona regola in ambiente montano, una protezione per piogge improvvise come un poncho o indumenti impermeabili.
Noleggio – È possibile noleggiare una e-bike sia a Dobbiaco che nella zona di Calalzo ma non esiste ancora un servizio per la riconsegna in altra località. In pratica se il noleggio è indispensabile allora è necessario percorre sia l’andata che il ritorno. Occorre quindi verificare gli orari per la riconsegna, valutare l’autonomia della batteria ed eventualmente ridurre l’itinerario se si vuole completare in giornata.
Punti di ricarica – bike-energy offre colonnine di ricarica a Dobbiaco in vari luoghi tra cui il punto di ricarica pubblico che si trova davanti alla chiesa parrocchiale. Altre se ne possono trovare lungo il percorso poco prima del Lago di Dobbiaco al Ristorante Tre Cime e sul passo Cimabanche presso il Ristorante Rifugio Ospitale. A Cortina Due & Due Cortina offre, oltre alla colonnina di ricarica esterna, anche servizi di assistenza, noleggio e vendita. Non ci risultano colonnine di ricarica nel tratto Cortina- Calalzo di Cadore.
Cosa ne pensano i Veterani
I ciclisti veterani della Sezione di Trento hanno voluto cimentarsi in un divertente percorso in sella alle bici (assistite o muscolari, a seconda della prestanza fisica di ciascuno) in una bella giornata di settembre. Partiti da Trento in pullman con annesso carrello bici ha portato i volonterosi, guidati dal presidente Enrico Negriolli, fino a Dobbiaco da dove è partito il gruppo dei 25 ciclisti per affrontare il percorso baciato da favorevolissime condizioni metereologiche.
Com’è andata?
Il primo tratto fino a Cimabanche, ha consentito a tutti di ammirare lo splendido paesaggio dolomitico ed in particolare le Tre Cime. Il fondo sterrato è buono e la salita è fattibile anche con bici muscolare, meglio con gomme robuste.
D’obbligo poi la sosta per il pranzo nella splendida Cortina d’Ampezzo ed un piacevole giro per le strade del centro.
Nella sessione pomeridiana fino a Calalzo abbiamo visto tratti per la verità piuttosto disastrati, probabilmente in seguito al maltempo dei mesi scorsi.
Con questa pedalata terminano i percorsi ciclistici e culturali del Giro d’Italia dei Veterani dello Sport, ideato da Franco Bulgarelli, ma di certo la nostra Sezione tornerà presto in sella.
Anche se non più giovanissimi siete “Veterani” dello sport, questo itinerario può essere affrontato da chiunque?
Non da chiunque, una persona sedentaria senza alcun tipo di preparazione potrebbe trovarsi in seria difficoltà, anche se non particolarmente impegnativo è sempre un percorso di una certa distanza che non va sottovalutato.
I giovani possono certamente cimentarsi con più leggerezza ma non è l’approccio che consigliamo come sportivi.
Nel nostro gruppo l’età dei partecipanti era tra i 55 e 90 anni, la maggior parte (ma non tutti N.d.R.) aveva bici con pedalata assistita …che è sempre un vantaggio, soprattutto a una certa età.
Ci sono stati problemi o imprevisti sul percorso?
Nessun problema e niente imprevisti salvo qualche deviazione per frane o lavori.
Qual è la cosa che è stata più apprezzata della giornata?
Molti luoghi di interesse …Cimabanche, ovviamente Cortina e le splendide montagne tra cui le Tre Cime di Lavaredo.
Uno dei problemi sulle piste ciclabili è la convivenza con altri ciclisti o pedoni. Avete notato qualche comportamento scorretto?
No, è stata una giornata molto tranquilla, la stagione turistica volgeva al termine e non abbiamo trovato molte persone. Nessun intoppo anche sul fronte della convivenza con i pedoni, basta seguire le essenziali norme di buonsenso.
Quale consiglio dareste a chi è interessato a questo percorso?
Nessuno in particolare se non quello di partire preparati adeguatamente sia sul piano fisico sia su quello della sicurezza. Per come abbiamo programmato la nostra giornata la sosta a Cortina è stata molto apprezzata, consigliata vivamente.