È da qualche giorno che i ben informati avranno notato un certo battage riguardo alle Kawasaki Ninja e-1 e Z e-1, i primi modelli con motore elettrico della casa del sol levante presentati a EICAMA l’anno scorso sotto forma di prototipi. Perché?
Kawasaki Ninja e-1 e Z e-1, qualche dato
Spirito urbano ed look hipersport hanno estetica e telaio derivato da quello delle Ninja e e dalla Z125 (ma anche della Z400), forcella da 41 mm e ammortizzatore posteriore a gas con precarico molla, pneumatici 100/80 anteriore e 130/70 posteriore, freni a disco singolo da 290 mm e 220 mm e frenata rigenerativa che aiuta a raggiungere un’autonomia dichiarata in 72 km [WMTC Classe 1].
Il motore è sincrono a magneti permanenti che sviluppa una potenza continua di 5 kW (9 kW con l’e-Boost …ma solo per 15 secondi) e una coppia di 40,5 Nm fa collocare il modello elettrico nello stesso settore delle 125 cm3. Altri dati che conosciamo sono:
- due batterie removibili da 11,5 kg
- tempo di circa 3,7 ore (1,6 ore per una ricarica dal 20% all’85%.)
- velocità massima 99 km/h limitata elettronicamente secondo la normativa europea
- TFT a colori con un pannello da 4,3” con connessione smartphone
- Modalità Walk e retromarcia
- Altezza sella 780 mm
- Peso complessivo 140 kg.
Il prezzo, secondo i ben informati, lo scopriremo ad EICMA 2023.
Si poteva fare di più? Ecco cosa ne pensiamo
Spirito urbano ed estetica aggressiva i due modelli EV (Electric Vehicle) segnano l’ingresso del brand giapponese nel mercato dell’elettrico. Un passo importante che però appare alquanto modesto.
Un ingresso in punta di piedi sotto il profilo delle prestazioni e la scelta di un segmento che per quanto interessante possa essere non mostra i muscoli che Kawasaki avrebbe potuto (o avrebbe dovuto) esibire per l’ingresso nel comparto elettrico.
Forse in molti avrebbero voluto una sfida diretta, o almeno paragonabile, a Zero o a Energica ma invece vedremo, estetica a parte, prestazioni paragonabili ad uno scooter. Insomma, si capisce subito che l’estetica non fa il paio con le prestazioni.
Messa da parte l’idea di un modello hypersport (e anche quella di aprire il segmento scooter) probabilmente in Kawasaki hanno aperto il catalogo per cercare quale modello fosse più adatto per un elettrico non troppo “allegro”. Dopo aver scartato enduro e motocross (forse per ragioni di mercato), si è passati alle Classiche: l’idea di partire con una citazione storica della Kawasaki B8 125 (primo modello assoluto) sarebbe stata gustosa ma toccava riprogettarla da zero, la W800 e tutte le modern classic sono disegnate su cilindrate ancora troppo alte. Rimangono le naked e la Ninja che hanno anche basse motorizzazioni …e allora はい 大丈夫です (hai daijōbu desu; sì, va bene, nessun problema).
Si scherza eh… probabilmente il meglio deve ancora venire perché la casa giapponese ha promesso alcuni anni fa 10 nuovi modelli elettrici (e ibridi) entro il 2025 e questi sono solo i primi due. Forse una partenza non brillante dettata da un settore traballante e dall’esigenza di avere una visione globale che deve trovare il compromesso giusto per soddisfare le esigenze di più mercati contemporaneamente.
Staremo a vedere …e speriamo per il meglio.