Il 2 settembre è stato lanciato il nuovo programma televisivo settimanale Linea Verde Bike, condotto da Federico Quaranta e Giulia Capocchi. Il programma va in onda su RAI 1 il sabato alle ore 12 fino al 7 ottobre, forse fino al 14 perché la seconda puntata dell’9 settembre è saltata per via di uno speciale sul terremoto del Marocco, e ovviamente anche on-demand su Rai Play.
“Linea Verde Bike”, spin-off della fortunata trasmissione in onda dal 1981, ha l’obiettivo di esplorare il territorio italiano “con una carrellata di situazioni e personaggi virtuosi legati all’ambiente, all’agricoltura e all’enogastronomia, dalla prospettiva di chi, questo territorio, lo percorre grazie all’utilizzo del mezzo di trasporto “green” per eccellenza: la bicicletta”, così recita il comunicato stampa Rai.
Durante la stagione del programma, verranno presentate varie zone del paese, il primo appuntamento ha visto protagonista la Puglia e il Salento ma non mancheranno la laguna veneta tra le province di Treviso e Venezia, le montagne del cuneese in Piemonte, la Toscana (che dovrebbe essere la puntata di domani, 16 settembre), la provincia di Brescia in Lombardia e quella di Perugia in Umbria.
Com’è Linea Verde Bike
Al centro edifici storici, enogastronomia e cultura locale. Grande uso di droni e immagini suggestive ottimamente realizzate. La bicicletta però è solo un accessorio uno stratagemma che accompagna tra un blocco e l’altro l’ottima presenza dei due esperti presentatori che di “linee verdi” la sanno lunga. Nella prima puntata un paio di slide sul percorso, due e-bike più city che trekking (di cui non siamo riusciti ad individuare il modello, n.d.r) e nulla più. Praticamente un bikewashing, che è a sua volta uno spin-off del greenwashing.
La strategia è quella del “branded content” dove le trasmissioni e i prodotti vengono interamente pagati da committenti esterni, a costo zero (o quasi) per RAI. Questo aspetto può passare anche in secondo piano (e in fondo non è affatto importante), a onor del vero i contenuti ci sono, ma forse l’aspetto che si può criticare alla neonata trasmissione è quello di aver confuso un po’ il turismo con il cicloturismo.
…ma forse è ancora presto per giudicare. Staremo a vedere.